AL COSPETTO DI DIO
“ La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s'innalza verso la contemplazione della verità. E Dio ad aver posto nel cuore dell'uomo il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di conoscere Lui perché, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verità su se stesso”.
(Dalla Fides et Ratio Lettera Enciclica firmata da Papa Giovanni Paolo II il 14 settembre 1998
(Dalla Fides et Ratio Lettera Enciclica firmata da Papa Giovanni Paolo II il 14 settembre 1998
Nella sua permanenza romana Giacomo Carissimi venne a contatto con gli “esercitii oratoriali” nella forma coltivata dalla Compagnia del Crocifisso, che utilizzava come elemento musicale il mottetto latino dialogico e concertato, con parti corali solistiche e brani in stile recitativo, come testimonia il Maugras: “Le voci iniziano con un salmo in forma di mottetto e poi, tutti gli strumentisti suonano un’eccellente sinfonia”.
Le voci cantano una storia del Vecchi Testamento in forma di dramma spirituale. Poi, uno dei predicatori di maggior prestigio pronuncia un’esortazione e, finita questa, viene cantato il Vangelo del giorno, dove ogni cantante rappresenta un personaggio della storia ed esprime alla perfezione la forma delle parole”.
Carissimi si inserì in uno stadio già avanzato del processo che darà luogo all’oratorio come genere musicale autonomo.
Non disponendo di autografi del Maestro, ma di sole copie eseguite dai suoi allievi, non è possibile determinare quale sia la terminologia adottata dal Carissimi per questo nuovo genere musicale.
Tra i musicologi esistono differenti opinioni sul numero complessivo di oratori latini del Carissimi, dovute all’adozione di criteri diversi riguardo all’applicazione del termine “oratorio”.
Comunque, per valutare nella giusta misura il contributo del maestro alla nascita dell’oratorio, occorre tener conto della grande varietà di forme che si riscontrano nella sua produzione sacra. Muta non solo l’ampiezza della composizione, ma il numero delle voci, la distribuzione delle funzioni dialogiche e narrative tra il coro ed i soli, la ripartizione fra episodi corali, recitativi, duetti, terzetti, ariosi ed interventi strumentali.
L’apporto innovativo di Carissimi è, dunque, nella creazione del clima oratoriale, nei procedimenti espressivi attraverso i quali la materia biblica si trasforma in epopea sacra, testimoniando più di ogni altra cosa la fede ultraterrena, impetuosa e travolgente che lo animava.
Le voci cantano una storia del Vecchi Testamento in forma di dramma spirituale. Poi, uno dei predicatori di maggior prestigio pronuncia un’esortazione e, finita questa, viene cantato il Vangelo del giorno, dove ogni cantante rappresenta un personaggio della storia ed esprime alla perfezione la forma delle parole”.
Carissimi si inserì in uno stadio già avanzato del processo che darà luogo all’oratorio come genere musicale autonomo.
Non disponendo di autografi del Maestro, ma di sole copie eseguite dai suoi allievi, non è possibile determinare quale sia la terminologia adottata dal Carissimi per questo nuovo genere musicale.
Tra i musicologi esistono differenti opinioni sul numero complessivo di oratori latini del Carissimi, dovute all’adozione di criteri diversi riguardo all’applicazione del termine “oratorio”.
Comunque, per valutare nella giusta misura il contributo del maestro alla nascita dell’oratorio, occorre tener conto della grande varietà di forme che si riscontrano nella sua produzione sacra. Muta non solo l’ampiezza della composizione, ma il numero delle voci, la distribuzione delle funzioni dialogiche e narrative tra il coro ed i soli, la ripartizione fra episodi corali, recitativi, duetti, terzetti, ariosi ed interventi strumentali.
L’apporto innovativo di Carissimi è, dunque, nella creazione del clima oratoriale, nei procedimenti espressivi attraverso i quali la materia biblica si trasforma in epopea sacra, testimoniando più di ogni altra cosa la fede ultraterrena, impetuosa e travolgente che lo animava.
Concerto
“Jepthe”
Oratorio per soli, archi e continuo Giacomo Carissimi con Margherita Rispoli, soprano I Carmen Bianco, soprano II Maria Rosaria Catalano, contralto Giuseppe Toscano, tenore Nicola Ciancio, basso |
“Iudicium Salomonis”
Oratorio per soli, archi e continuo Giacomo Carissimi con Giada Campione, Mulier I Carmen Bianco, Mulier II Pasquale Auricchio, Historicus Antonio Cappetta, Salomone Giulia Napolitano, flauto dolce |